Portare in essere il glicine
In Giappone l’atto di “unire la piega delle mani”, (shiwa awase = shiawase = felicità, fortuna) era ritenuto sinonimo di felicità, “Gassho” è la parola giapponese che significa “due mani giunte” ed è anche il mudra (in-Zou) più utilizzato nella pratica buddhista.
Attraverso le dieci dita, le mani sono collegate a precisi organi del corpo, lo spiega bene la medicina tradizionale cinese, tramite i canali energetici (meridiani) che si connettono con gli organi interni e gli arti, grazie al Ki che scorre all’interno dei meridiani permettendo così la connessione uno con l’altro.
Lo scopo del Gassho è proprio quello di ricollegarci con il Tutto.
Il Ki può essere spostato dalla mente, dove l’attenzione va e si concentra, anche il Ki scorre e la segue.
I grappoli del glicine che pendono verso il basso in piena fioritura e i rami di questa
vite sembrano abbassare il capo in segno di umiltà, sincero rispetto, supplica garbata e riflessione religiosa in riferimento a Buddha.
Per questo motivo, troveremo il glicine sempre presente nei templi dedicati al buddismo shin, ed è con questa immagine che nel sumi-e andiamo a rappresentare il glicine.
Il prossimo weekend sabato 22 e domenica 23 gennaio 2022 orario 14 - 15.30
staremo insieme per praticare il Sumi-e Experience Workshop con il tema del glicine.
A questo link puoi iscriverti e ti ricordo che se lo hai già fatto on-line o in presenza, puoi tornare a frequentarlo gratuitamente ( scopri tutto).
Ti aspetto
Filippo
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